I concerti beethoveniani del 58° Festival dei Due Mondi allietano il mezzodì e la serata dei festivalieri.

Nel nutrito cartellone riservato alla Musica Classica del 58° Festival dei Due Mondi di Spoleto risaltano ‘gli storici’ Concerti di Mezzogiorno ospitati nella raccolta atmosfera romanico-lombarda della Basilica di Santa Eufemia e i suggestivi concerti alla luce delle stelle nel Chiostro trecentesco del complesso monumentale di San Nicolò, quest’anno entrambi dedicati alla musica di Ludwig van Beethoven ed alla ‘scuola beethoveniana’ dei suoi epigoni con un articolato programma concertistico che anima le giornate festivaliere dal 28 giugno al 12 luglio.

58° Festival dei Due Mondi di Spoleto. "Beethoven e dintorni". Concerti di Mezzogiorno e Concerti della sera. Basilica di Santa Eufemia. Chiostro di San Nicolò. Spoleto. Il compositore e pianista tedesco Ludwig van Beethoven (Bonn, 1770 - Vienna, 1827).

58° Festival dei Due Mondi di Spoleto. “Beethoven e dintorni”. Concerti di Mezzogiorno e Concerti della sera. Basilica di Santa Eufemia. Chiostro di San Nicolò. Spoleto. Il compositore e pianista tedesco Ludwig van Beethoven (Bonn, 1770 – Vienna, 1827).

L’edizione 2015 del Festival dei  Due Mondi di Spoleto onora la memoria di Ludwig van Beethoven con venti appuntamenti musicali con un progetto realizzato in collaborazione con il Festival International “Piano aux Jacobins” di Toulouse e l’Istituto Culturale Ceco di Milano. I concerti spoletini propongono al pubblico festivaliero melomane l’esecuzione dell’integrale delle sonate per pianoforte di Beethoven ed alcune opere scelte dei musicisti italiani Luigi Maria Cherubini (Firenze, 1760 – Parigi, 1842) e Muzio Clementi (Roma, 1752 – Evesham, 1832), degli austriaci Franz Joseph Haydn (Rohrau, 1732 – Vienna, 1809), Johann Nepomuk Hummel (Bratislava, 1778 – Weimar, 1837) e Carl Czerny (Vienna, 1791 – 1857), dei musicisti tedeschi Friedrich Kuhlau (Uelzen, 1786 – Copenaghen, 1832) e Ferdinand Ries (Bonn, 1784 – Francoforte sul Meno, 1838) ed infine del musicista ceco Ignaz Moscheles (Praga, 1794 – Londra, 1870). In particolare, la rassegna concertistica spoletina, pur avendo come fulcro la titanica personalità di Beethoven, abbraccia anche i cosiddetti compositori ‘minori’ suoi contemporanei, appartenenti al cenacolo’ musicale beethoveniano i quali, tuttavia, vengono oggi segnatamente valorizzati con rinnovato interesse al fine di meglio comprendere la multiforme personalità del più celebre pianista e compositore di Bonn, ultimo rappresentante del Classicismo viennese ed iniziatore di un’autentica tradizione scolastica musicale. L’ascoltatore vine condotto lungo un percorso che, originando dalle note beethoveniane, percorre alcuni brani di Clementi, Hummel, Haydn e Moscheles, fino a giungere a compositori pressoché sconosciuti ai più profani del grande pubblico, quali Ferdinand Ries, pupillo e segretario di Beethoven, Carl Czerny, il suo fedele allievo e Friedrich Kuhlau, uno dei primi interpreti beethoveniani, per approdare poi a Cherubini, particolarmente stimato dallo stesso Beethoven. Nello specifico del repertorio Beethoveniano, allo scopo di delineare l’opera di Beethoven in maniera originale e di discostarsi dall’immagine pedantemente vulgata di ‘titano della musica’, oltre all’opera omnia delle sonate ed alle pagine pianistiche più celebri, viene eseguita una serie di composizioni oggi poco frequentate come la Sonata per pianoforte e corno, le nove Contraddanze WoO 14 e WoO 15, la Fantasia Op.77 e pezzi sconosciuti quali il Preludio in Fa minore WoO 52, l’Allegretto in Do minore Wo 53 e la Bagattelle in Do minore WoO 52. i maestri pianisti Andrea Bacchetti, Maurizio Baglini, Sandro De Palma, Ivan Donchev, Jean Baptiste Fonlupt, Pavel Kaspar, Francesco Libetta, Olivier Mazal e Maurizio Paciariello, insieme alla violoncellista Silvia Chiesa, il clarinettista Francesco Belli, l’oboista Paolo Di Cioccio, il fagottista Marco Dionette e il cornista Andrea Puccetti, rappresentano indubbiamente i migliori interpreti ed esecutori della musica beethoveniana nell’ambito del panorama musicale contemporaneo. Una menzione particolare merita il maestro romano Maurizio Paciariello, il quale alla sua brillante carriera di pianista affianca una particolare dedizione allo studio ed alla riscoperta delle pagine musicali più rare di Beethoven e dei suoi discepoli meno conosciuti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *