La Scola mozartiana degli amanti inaugura l’edizione 2015 del Festival dei Due Mondi di Spoleto.

In questa incipiente estate 2015 si rinnova il consueto ed atteso appuntamento culturale con Il Festival dei Due Mondi di Spoleto, giunto ormai alla sua cinquantottesima edizione. Quest’anno l’attesa apertura della kermesse culturale spoletina spetta all’opera “Così fan tutte o sia la scola degli amanti” del celebre compositore salisburghese Wolfgang Amadeus Mozart, un dramma giocoso in due atti, KV 588, su libretto di Lorenzo Da Ponte (Ceneda, 1749 – New York, 1838), rappresentato per la prima volta al Burghtheater di Vienna nel 1790.

Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo, 1756 - Vienna, 1791).

Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo, 1756 – Vienna, 1791).Spoleto 58°.Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, 26-28-29 giugno.

Sul prestigioso palcoscenico del Teatro Nuovo “Giancarlo Menotti” di Spoleto, tra venerdì 26, giorno della prima, e lunedì 29 giugno, è dunque di scena la terza ed ultima opera della trilogia italiana del maestro salisburghese, nella quale i versi dapontiani illustrano una trama burlesca e farsesca incentrata su una scommessa sulla fedeltà femminile che cela, in realtà, una più profonda riflessione sul senso dell’amore. Malgrado i duecentoventicinque anni che ci separano dalla sua prima rappresentazione l’opera continua ad avvincere il pubblico del terzo millennio con l’incanto delle note mozartiane, con l’arguzia, l’intrigo e la temerarietà di una originale sfida alla saldezza dei sentimenti umani che svela la fragilità della condizione umana, quanto mai attuale nel mondo odierno globalizzato e quotidianamente confuso da miriadi di messaggi contrastanti che ingenerano quasi un senso irreversibile di diffuso relativismo. La prova della virtù a cui vengono sottoposte le due fidanzate Fiordiligi e Dorabella da parte dei loro fidanzati, gli ufficiali Ferrando e Guglielmo, dimostra che l’amore femminile è superficiale ma il perdono da parte dei loro rispettivi innamorati sconfigge l’amaro cinismo del filosofo Don Alfonso e la scaltra malizia della sua complice, la serva Despina. Sebbene nella trama di Da Ponte, dunque, si rispecchi l’ideologia corrente dei benpensanti del Settecento, secondo la quale il valore dell’amore si ritrova principalmente nel perdono degli uomini e non nell’umana debolezza delle donne, l’opera mozartiana ci dimostra, infine, che l’amore è saldamente inattaccabile dalle insidie apportate dal razionalismo filosofico e dai vizi mondani. La versione festivaliera spoletina del “Così fan tutte” è diretta da Giorgio Ferrara, la scenografia e i costumi sono curati da Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo con la collaborazione di Nicoletta Ercole mentre i tecnici delle luci sono sapientemente guidati da Daniele Nannuzzi. Una particolare menzione merita il maestro statunitense James Conlon, fra i più apprezzati e versatili direttori della scena contemporanea, ormai spoletino di adozione, il quale dirige magistralmente l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini avvalendosi dell’International Opera Choir diretto da Gea Garatti. Ai celebri personaggi dapontiani danno voce e vita interpreti di primo piano, quali il soprano Francesca Dotto, nella parte di Fiordiligi, il mezzo-soprano Ruxandra Donose, nella parte di Dorabella, il baritono Rodion Pogossov e il tenore Joel Prieto, nella parte dei due fidanzati. ossia rispettivamente, Guglielmo e Ferrando ed infine il soprano Marie McLaughlin, la quale impersona Despina e il basso Maurizio Muraro, Don Alfonso.

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